I paesi emergenti possono essere considerati come investimenti accessori alla creazione di un portafoglio ben strutturato; offrono la possibilità di aumentare i rendimenti a patto di accettare la loro alta volatilità, che spesso ripaga, a meno che di periodi come quello odierno caratterizzato da un forte contrasto geopolitico. Oggi analizzeremo come e se ha senso investire in paesi emergenti in questo contesto.
Definizione di Mercati Emergenti
I mercati emergenti sono quei mercati che sono in via di sviluppo, presentano un periodo di grande industrializzazione ma ancora non rispettano i cap per il raggiungimento di mercati sviluppati, come per esempio la capitalizzazione di mercato o il reddito pro capite. Esempi noti possono essere i paesi della BRICS o le Next Eleven
Secondo MSCI, i mercati emergenti rappresentano oggi circa 25% della capitalizzazione mondiale.
Perché investire nei Mercati Emergenti?
b) Diversificazione del portafoglio: Le correlazioni con i mercati sviluppati sono ancora inferiori a 0,7 nella maggior parte dei casi. Ciò significa che possono essere un grande strumento di diversificazione. Attenzione però, alcuni paesi sono in palese correlazione con America, Inghilterra e paesi europei.
c) Valutazioni più basse: Gli indici MSCI EM presentano P/E medio intorno a 11-13, contro 18-21 degli USA; Significa che a parità di investimento, i mercati emergenti offrono più rendimento.
d) Esposizione a megatrend: Transizione energetica, digitalizzazione, urbanizzazione, crescita demografica: tutte queste dinamiche sono trainate dai paesi emergenti.
Rischi Associati
a) Instabilità politica e istituzionale: Regimi autoritari o populisti possono creare incertezza normativa, espropri, blocchi di capitali.
b) Rischio valutario: Le valute emergenti sono soggette a forti oscillazioni rispetto al dollaro o all'euro.
c) Scarsa trasparenza e governance: Accounting non uniforme, minor tutela degli azionisti di minoranza, corruzione.
d) Dipendenza da esportazioni e materie prime: Shock esogeni come guerre o crolli delle commodity possono impattare pesantemente.
Modalità di Accesso
a) ETF : Possibilità di utilizzare un all country emergent o etf specifici per ogni paese.
b) Fondi attivi: Più flessibilità nella selezione, ma con costi molto elevati
c) Azioni dirette: Investimento diretto tramite broker abilitati, più complesso ma potenzialmente più remunerativo
Simulazione Storica
Confronto 10 anni (2014-2024):
Asset | CAGR (%) | Max Drawdown | Sharpe Ratio |
---|---|---|---|
S&P 500 | 10,3% | -33% | 0,78 |
MSCI EM Index | 4,8% | -41% | 0,34 |
ETF India (INDA) | 9,2% | -37% | 0,66 |
ETF Brasile (EWZ) | 2,1% | -55% | 0,22 |
Vantaggi e Svantaggi a Colpo d'Occhio
Vantaggi | Svantaggi |
Alta crescita potenziale | Alta volatilità |
Prezzi d'ingresso più convenienti | Rischi politici ed economici elevati |
Esposizione a megatrend futuri | Rischio valutario e bassa trasparenza |
Diversificazione geografica | Costi transazionali o gestionali |
Investire nei paesi emergenti può rappresentare una componente strategica e redditizia di un portafoglio ben costruito, soprattutto in ottica di lungo periodo. Tuttavia, richiede consapevolezza, selezione oculata e strumenti adeguati. Non esiste un "mercato emergente" uniforme: ogni paese ha la sua traiettoria economica e politica. Per questo, affiancare ETF globali a quelli focalizzati e utilizzare un approccio progressivo è spesso la soluzione più prudente ed efficace.
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