In Wall Street, ogni decisione comporta una combinazione tra rischio e rendimento. Nessun investimento è privo di rischi, ma ogni investimento promette, tendenzialmente,un certo ritorno economico (mai garantito!). Il bravo Investitore deve valutare quanto rendimento può ottenere per ogni unità di rischio che accetta di tollerare. Ognuno ha una soglia di tolleranza al rendimento data da vari fattori, inclusa la personalità, dunque avremo persone più propense al rischio, con ambizioni di rendimento maggiori, e chi al contrario accetterà un rendimento minore in relazione ad un rischio minore.
È qui che il concetto di rapporto rischio/rendimento inizia a prendere forma. Ma come si misura? Come si confrontano tra loro due asset che presentano rendimenti diversi, ma hanno anche livelli di rischio differenti? Esistono dei modi e delle formule che ci consentono di stimare il rischio: tra i più noti, il Beta, l’Indice di Sharpe, e altri indicatori come la deviazione standard, il tracking error e la distinzione tra rischio sistemico e non sistemico.
Cos'è il Rendimento Atteso?
Il rendimento atteso è il guadagno medio che un investitore si aspetta dall'asset scelto e preso in esame. Si può calcolare sia sulla base dei dati storici (da notare che il mercato non è ripetitivo, ma può darci un'idea di come potrebbe comportarsi in situazioni simili) oppure attraverso modelli previsionali. Generalmente, più un asset ha rendimento alto, maggiore sarà il rischio affrontato.
La Variabilità del Rendimento: Il Rischio
Il rischio può essere identificato con la volatilità, ovvero quanto il valore investito si discosta, in valori positivi o negativi, dalla sua media. In termini pratici, più un investimento è volatile(più oscilla su e giù rispetto alla media), più imprevedibile sarà il suo comportamento, e quindi più rischioso sarà.
La Deviazione Standard
La deviazione standard è un indicatore statistico utilizzato per la misura del rischio. Quantifica la dispersione dei rendimenti attorno alla media, esprimendo quanto i risultati possono variare nel tempo.
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Se il valore è alto, allora il rischio sarà alto
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Se la deviazione standard è bassa, il rischio è minore.
Un titolo che ogni anno ha rendimenti molto diversi (a volte alti, altre volte negativi) avrà una deviazione standard elevata, quindi un rischio più elevato rispetto a un titolo con rendimenti più stabili.
Il Beta: il rischio rispetto al mercato
Il Beta misura la sensibilità di un titolo rispetto al suo mercato di riferimento. Questo coefficiente deriva da una regressione statistica tra i rendimenti del titolo e quelli del mercato (Molto spesso da un ACW o da un semplice S&P 500)
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Un Beta = 1 indica che il titolo segue il mercato.
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Un Beta > 1 indica che il titolo è più volatile del mercato (quindi con rischio maggiore).
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Un Beta < 1 indica che il titolo è meno volatile (meno rischioso, a parità di rendimento sarà migliore).
Il Beta è un mezzo utile per valutare il rischio sistematico, quello legato al mercato, non eliminabile in quanto imprescindibile dalla legge di mercato.
L’Indice di Sharpe: rendimento in funzione del rischio
Misura il rapporto tra il rischio e il rendimento (ovvero il rendimento extra) di un fondo o di un portafoglio, rispetto a un’ attività priva di rischio (come un BOT a 6 mesi). É stato elaborato da William Sharpe, fra gli ideatori del Capital Asset Pricing Model (CAPM).
La formula è la seguente: Indice di Sharpe
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Il numeratore rappresenta il premio per il rischio: quanto in più l’investitore guadagna rispetto a un titolo “sicuro” (come i titoli di Stato).
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Il denominatore è la deviazione standard dei rendimenti, ovvero una misura del rischio.
Un Indice di Sharpe elevato indica che un investimento offre un buon rendimento rispetto al rischio corso. Generalmente:
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Sharpe > 1: buono
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Sharpe > 2: molto buono
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Sharpe < 1: meno efficiente
È uno strumento chiave per confrontare fondi, portafogli o asset differenti tra loro.
Tracking Error: quanto il portafoglio si discosta dal benchmark
Il Tracking Error viene usato da gestori e investitori per valutare il rischio specifico prodotto dalla gestione attiva di un asset/portafoglio. Misura la deviazione standard delle differenze tra il rendimento del portafoglio preso in riferimento con il suo benchmark.
Il benchmark è l'indice al quale un asset fa riferimento.
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Con un Tracking Error basso il portafoglio segue fedelmente il benchmark, con rischi limitati.
Con un Tracking Error alto il gestore sta assumendo più rischi.
Questo indicatore è fondamentale per chi investe in fondi o ETF gestiti attivamente e vuole capire la natura del rischio assunto.
Rischio Sistemico e Rischio Non Sistemico: Quale dei due posso limitare?
È importante distinguere due tipi fondamentali di rischio:
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Rischio Sistemico, comunemente detto di Mercato:È il rischio derivante da fattori macroeconomici che influenzano le attività finanziarie, come possono essere crisi economiche, cambiamenti politici (ne abbiamo avuto esempio con i dazi americani, susseguiti da un crollo dei merati del 15% circa) o eventi globali. Questo tipo di rischio non può essere eliminato con la diversificazione.
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Rischio Non Sistemico, definito specifico:È il rischio legato a un singolo titolo o settore, come problemi gestionali, fattori aziendali specifici. Questo rischio può essere ridotto o eliminato con una buona diversificazione del portafoglio e molta accortezza ai titoli che vogliamo inserirvi. Ecco un buon motivo per non inserire ETF tematici all'interno del tuo portafoglio.
Il Beta misura il rischio sistemico, mentre la diversificazione serve a limitare l’esposizione al rischio specifico. Capire e riuscire a mettere in atto questa distinzione è utile per costruire portafogli efficienti che bilanciano rendimento e rischio complessivo.
Sharpe vs Beta: Complementari e non alternativi
Mentre il Beta è utile per misurare il rischio di mercato, l’Indice di Sharpe offre una visione più complessiva, incorporando sia il rendimento che la volatilità assoluta. I due indicatori vanno letti insieme per costruire un quadro completo del profilo rischio/rendimento.
Ad esempio:
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Un titolo con Beta alto e Sharpe alto può essere adatto a un investitore aggressivo.
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Un fondo con Beta basso ma Sharpe alto può offrire buoni ritorni con rischio contenuto.
Capire quanto rischio si sta assumendo in cambio del rendimento atteso è fondamentale per costruire un portafoglio efficiente. Indicatori come il Beta, l’Indice di Sharpe, la deviazione standard e il tracking error aumentano la consapevolezza del rischio sul quale stiamo per incombere, evitando di farsi convincere solo dai rendimenti promessi e promossi. L’analisi rischio-rendimento non serve solo ad ottimizzare i profitti, ma anche per conoscere il proprio profilo di rischio, migliorare la diversificazione e mantenere l’equilibrio emotivo nei momenti di bear market, non facendoci prendere dal panico vendendo tutto.
In finanza, il rendimento senza rischio non esiste. Ma un rischio senza misura è un salto nel buio.
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