Eccoci nel settimo articolo di questa rubrica di un giovane studente; oggi volevo riflettere su quello che mi ha spinto ad investire, non solamente per una questione economica, ma altresì per toccare con mano il mondo reale e scoprire in prima persona se ciò che studio ha effettivamente dei risvolti nella vita quotidiana, se tutto ciò che sto apprendendo non sia destinato solamente a persone sopra la media e, per ultimo, se ciò che sto facendo sia davvero corretto.
Ho deciso di iniziare ad investire da qualche anno a questa parte, non è stata una scelta dettata dalla miriade di pubblicità online, seguendo dei content creator o semplicemente scrollando sui vari social. Ho sempre avuto un interesse per il mondo dell'economia in generale fin da quando ero piccolo(all'età di dodici anni ero già deciso quale lavoro volessi intraprendere in età adulta), e sentivo che quel momento stava arrivando. Così decisi di mettere dei soldi da parte, sia chiaro, pochi, e andai ad informarmi sul mondo della finanza. Riuscii bene a districarmi dalla fuffa che si trova in giro, senza fare nomi, erano abbastanza palesi, non che fossi un genio per capire che gli investimenti che proponevano avevano dei rendimenti strabilianti o dei rischi esagerati. Fatto sta che, con l'aiuto dei social e qualche libro, avevo trovato la quadra. Siamo quasi al momento dell'inizio, ma prima avevo bisogno di strumenti in grado di provare la fattibilità del mio investimento. Da qui si aprii un mondo di fronte a me: la statistica. La statistica è quella materia che si occupa dello studio di eventi e tramite calcoli, talvolta complessi ma geniali, riesce ad estrapolare informazioni utili per capire relazioni e cause che generano l'evento stesso. Una mi colpì in particolare modo: la simulazione Montecarlo. In seguito potrete vedere come l'ho utilizzata e come questa simulazione mi abbia dato il suo benestare per poter proseguire con il mio investimento. Insomma: avevo 1.000 euro o poco più e avevo un piccolo lavoretto che mi permetteva di coprire le mie poche spese da studente e mi permetteva di avanzare qualcosa da poter destinare a questo investimento. Tengo a precisare che la somma mensile, seppur piccola, deve essere costante nel tempo, in quanto la simulazione utilizzata stima i risultati purché si rispettino le cifre pattuite, altrimenti sarebbe inutile stimare dei risultati. Ho deciso quindi di impostare come cifra mensile 200 euro. Dunque avremo un capitale iniziale di 1.000 + 200 euro versati mensilmente. Non ho ancora specificato a voi la durata, il mio è un progetto a lungo termine, dunque mi pongo come orizzonte temporale tra i 20 ed i 25 anni(non credo rimarrà così per sempre, spero che il mio investimento possa essere maggiore in futuro, ma certamente la ritengo una buona base).
Passiamo alla simulazione con questi dati dunque:
Capitale iniziale: 1.000€
Versamento mensile: 200€
Orizzonte temporale: 20 anni
Rendimento medio Atteso: 6% (con + o - 10% di deviazione standard)
Numero di scenari simulati: 10.000 (ecco il bello della simulazione Montecarlo, analizza un numero considerevole di possibili scenari)
Il valore mediano, ovvero il valore che si trova geometricamente al centro della distribuzione equivale a 91.900€, un bel gruzzoletto considerato che in totale il nostro versamento è stato di 49.000€. Stiamo parlando di un rendimento sul capitale dell'87,6%. Sì, sono 20 anni, ma la cifra iniziale è veramente bassa, dopotutto non sono il figlio di Bill Gates e me lo sto pagando da solo. Ho considerato un rendimento lordo del 6% medio annuo, potrebbe essere troppo conservativo, aumentandolo magari ad un 8% sarebbe sicuramente superiore, ma non voglio spingermi troppo in là per risultare un fautore di risultati fuori dal comune. Parliamo di un rendimento lordo, dunque dovremmo poi scomporlo da costi e tasse. Io ho deciso di utilizzare ETF, sono più diversificati e non credo di avere ancora le conoscenze adatte per lo studio di azioni singole, che considero già rischiose per i professionisti, quindi figuriamoci. Sottraendo dunque lo 0,2% di costi(eh sì, non mi levano mica il 3% l'anno come in banca) e le tasse del 26%(sulle azioni, mentre sulle obbligazioni governative sono al 12,5%), che ricordiamo, in Italia si pagano solamente nel momento in cui si rileva materialmente la plusvalenza, quindi quando preleveremo tutto, arriviamo ad un netto di 75.200€, ovvero un +53% sul capitale.
Sostanzialmente, stando al caso mediano della simulazione, c'è una grande probabilità che questo investimento remuneri ben 26.000€. Potremmo prolungare di altri 10 anni, e potremo notare come gli interessi aumentino in maniera vertiginosa, quasi esponenziale, anche senza il quasi. Il punto quindi non è tanto il capitale, nel senso, un grande capitale ti permette di aumentare fin da subito i rendimenti, ma anche un piccolo capitale, portato avanti con costanza, può generare un bel rendimento. Possiamo analizzare ulteriormente la simulazione prendendo in causa il 10° ed il 90° percentile. possiamo notare come il 10°, ovvero il valore per il quale al di sotto di esso si trova il 10% dei dati, misura un capitale finale di 62.990€. Vale a dire che solo nel 10% dei casi il nostro investimento produrrà un rendimento minore di 20.000€ lordi. Stesso discorso vale anche per il 90° percentuale, nel quale il capitale finale risulta essere di 133.130€, portando a casa un utile di ben 84.000€, sempre lordi mi raccomando. Insomma, possiamo concludere che nell'80% degli scenari avremo un capitale finale lordo tra i 63.000€ ed i 133.130€, passiamo al 90% per quanto riguarda un capitale finale superiore a 63.000€. Effettivamente il 10° percentuale potrebbe essere poco accurato, possiamo tuttavia diminuirlo al 5° e 95° per restringere lo scarto, ma siamo certi di poter superare i 63.000€ nel 90% dei casi.
Arriviamo ad una conclusione: Quindi per investire servono tanti soldi?
Per mia opinione posso dire sì e no, mi spiego: per investire ed essere profittevoli non c'è bisogno di cifre astronomiche, il capitale serve per poter aumentare l'effetto dell'interesse composto nel minor tempo possibile. Tuttavia abbiamo una simulazione che ammette che in 20 anni potremmo avere un incremento di capitale di 20.000€, 1000 euro all'anno non sono poi così tanti, per non considerare il 10% sottostante che diminuisce ulteriormente il guadagno, ed è questo che controbilancia il mio sì iniziale. Quasi certamente avremo un profitto, seppur minimo, ma io credo che iniziando con una cifra del genere, in età giovane, con l'idea di poter ulteriormente aumentare il nostro versamento mensile, potremmo crescere sotto vari aspetti: l'allenamento e la costanza in primis, rendendo il risparmio, lo studio e l'investimento un meccanismo genuino; cresceremmo dal punto di vista economico, e non mi dilungherei avendo ormai spiegato la simulazione in modo abbastanza dettagliato, e cosa secondo me più importante avremmo acquisito più esperienza, avendo iniziato in giovane età ed avendo uno storico nel settore degli investimenti sapremmo gestire ogni situazione in modo sempre migliore. Il mio è un sì, con qualche accorgimento, ma sono sicuro di ciò che sto facendo e punto ad accrescere ogni giorno la cultura di quello che ormai posso definire più che una passione.
Arrivati a questo punto io vi saluto, sono Giambo e questo e Jumbofinance, buona giornata!
Commenti
Posta un commento